Rimpi
A 45 km da Kuhmo, vicinissimo al confine con la Russia
Secondo la tradizione, il villaggio di Rimpi sarebbe sorto nella metà del XIX secolo. Eljas Ahtonen, meglio conosciuto come Uljaska di Rimpi e primo abitante del villaggio, divenne famoso dopo che Gallen-Kallela lo prese a modello per il Väinämöinen del celebre Trittico di Aino.
Così come Akonlahti, anche Rimpi è legato alla nascita del Carelianismo: per ricercatori e carelianisti in partenza da Kuhmo, esso divenne l'ingresso principale alla Carelia del Mar Bianco. Passarono per Rimpi Juvelius, Meriläinen, Pääkkönen, Niemi, Ohrt e successivamente Paulaharju, che qui scattò la celebre fotografia di Uljaska.
Gallen-Kallela e Sparre eseguirono diversi bozzetti degli abitanti di Rimpi. Wikström passò per Rimpi durante il secondo viaggio di Sparre. Un paio d'anni dopo (1894) Blomstedt e Sucksdorff partirono per la Carelia proprio da Rimpi.
A poca distanza da Juortane, dalla parte finlandese ma vicino al confine, si trova la prima famiglia di fede ortodossa di Rimpi. Qui siamo incappati in edificio estremamente significativo per la nostra ricerca archiettonica poiché funge quasi da mediatore, da ponte tra la maniera di costruire finlandese e quella carelo-russa. La casa si conforma perfettamente al tipo più semplice del modello carelo-russo, ma negli spigoli dell'edificio i tronchi sono stati intagliati e assemblati con molta cura (vedere la planimetria sotto). Nella stanza principale, pertti [o pirtti], c'è ora un camino-forno con la canna fumaria, ma prima c'era una stufa-forno senza sbocco all'esterno. Lì ci sono 3 finestre sul lato principale, 2 sull'altra parete laterale e una sulla parete accanto ai forni. Non ho visto se ci fosse o meno la karsina [una sorta di cantina sotto l'edificio principale, pirtti] ma ricordo che le finestre erano basse. Il fienile si trovava sulla destra del sintsi [l'ingresso] il quale era vicino alla pirtti. I tanhuat [i piani superiori della stalla al coperto] erano proprio davanti alla porta della pirtti, a poca distanza da essa; la leävä [la stalla all'aperto] sul lato sinistro. Non c'erano altri edifici. Ecco il tipo base, primitivo, della casa careliana, prima che le varie parti venissero fuse in un unico edificio.
Purtroppo la planimetria citata non si trova né nel libro, né da nessun'altra parte, perciò bisogna affidarsi alla descrizione di coloro che la videro. All'inizio della Guerra d'inverno i finlandesi bruciarono questa casa così come fecero con quella di Huoseisvaara che, secondo Blomstedt e Sucksdorff, era un perfetto esempio della tradizione architettonica della Carelia del Mar Bianco.
Il villaggio si riprese con la fine della guerra anche se le autorità vietarono la costruzione di case in stile tradizionale careliano. All'inizio degli anni '80 Rimpi riniziò a essere saltuariamente abitato; nel 1991 il fumo tornò a uscire dei camini durante tutto l'anno.
Prima della chiusura della frontiera il villaggio di Rimpi era in stretto contatto con i villaggi di Akonlahti. Gli uomini di Rimpi cercavano moglie ad Akonlahti, e quelli di Akonlahti a Rimpi. Quando i collegamenti furono interrotti, aumentarono le interazioni tra gli abitanti di Rimpi e quelli di Hietäjärvi e di Kuivajärvi. Per i careliani il confine culturale valeva più del confine di stato, il quale ha separato popoli simili in maniera artificiale. Se fosse possibile attraversare liberamente la frontiera e se il villaggio di Akonlahti esistesse ancora molto probabilmente anche Rimpi sarebbe sopravvissuto.
La casa di Rimpi
Ala-Rimpi e Ylä-Rimpi, rispettivamente Rimpi Basso e Rimpi Alto, si trovano in quello che una volta era il cortile di Eljas Ahtonen o Uljaska di Rimpi. L'edificio di Uljaska, in stile careliano, fu bruciato dai soldati finlandesi durante la Guerra d'inverno, quando il villaggio fu evacuato. Dopo la guerra agli abitanti fu vietato di costruire le abitazioni secondo il modello careliano.
Il cimitero di Lapinsärkkä
Prima che la frontiera fosse chiusa negli anni '20, gli abitanti di Rimpi venivano seppelliti ad Akonlahti. Quando questo non fu più possibile, nel villaggio sorse un cimitero ortodosso.
Kultakaivo o Kultalähde, la Fonte d'oro
Già nella Mythologia Fennica di Christfrid Ganander, pubblicata nel 1789, si trova menzione di questa fonte, Kulda Kaiwo («Mulino d'oro»), le cui acque sfociano nel Golfo di Botnia e nel Mar Bianco. Le molteplici "fontane" sotterranee della sorgente smuovono la sabbia del fondo. Secondo la credenza tramandatasi a Rimpi, chi mangia una rana trovata nella fonte, riceverà un tesoro d'oro. Visto che la Fonte d'oro si trova al confine con la Russia è necessario un permesso dalla Polizia di frontiera per visitarla. Vienan Portti orrganizza le escursioni alla Fonte d'oro.
Mulino ad acqua
Sulla riva del fiume che sgorga dalla Fonte d'oro.
La casa di Juortana
Dal diario di Lönnrot: "A Juortana smetterò di scrivere questo diario di viaggio, e per una buona ragione. Infatti, arrivato lì, mi sono accorto che il tacco del mio stivale era decisamente consumato."
Kun ei voine Vorna nousta,
Peästä Pällin korvan peälle,
Polvusilleen nousemata,
- Sata sauvointa katoi (katkesi),
Kolme neljä korpikuusta -
Niin ei pojat puoletkana,
Kolmannetkana urohot
Voi eneä peästä.
- - - - -
Ei ole Hailuonluotoa myöten eneä
yhtään
Akan lasta laulajoa,
Kukkoa kurahtavoa,
heän on tappanna kaikki.
Cantore: Eljas Ahtonen (Uljaska di Rimpi)
Trascritto da: Engelberg
1908
Fonte: SKVR/SKS
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