Lönnrot ritardò la partenza da Kuhmo per problemi di salute e anche perché aspettava che l'Ordine dei Medici spedisse i vaccini a Repola. Nell'attesa, Lönnrot si recò nei villaggi di confine insieme al prete e ne approfittò per raccogliere i canti dai careliani venuti dalla Russia. Il resto del tempo lo passò a giocare a carte coi nobili della parrocchia e con gli ufficiali.
Alcuni amatori dell'epopea e ricercatori poco pratici con le fonti di Lönnrot hanno erroneamente suggerito che il nome Kalevala fosse nato con la lettera "Che ne pensi del nome Kalevala?" che Lönnrot mandò a Keckman il 12.4.1835.
In realtà Lönnrot aveva già deciso il titolo da tempo e, dopo aver fatto pervenire il manoscritto intitolato Kalevala a Helsinki a inizio marzo tramite il postino Montgomery, voleva sapere cosa ne pensasse il segretario della Società di Letteratura Finlandese.
Lönnrot aveva iniziato a pensare al nome già l'anno precedente. Nella sua lettera a Keckman del 14.3.1834 Lönnrot aveva suggerito i titoli "Väinämöinen", "Ilmarinen e Lemminkäinen", "Väinämöinen, Ilmarinen e Lemminkäinen", "La mitologia finlandese e gli antichi runi, ossia Väinölä e Pohjola" e "Il Kantele di Väinämöinen".
Il nome Kalevala gli venne in mente alla fine del 1834. Dopo il viaggio d'autunno, Lönnrot scrisse al Dottor J. F. Ticklen (28.11.1834):
Ho speso l'autunno a organizzare i canti finlandesi in un'epopea chiamata Kalevala. Il nome definitivo e completo del Vecchio Kalevala è: Kalevala, ossia gli antichi runi di Carelia sui tempi passati del popolo finlandese.
Tornando dalla Carelia, Lönnrot scrisse un resoconto all'amico Keckman. La lettera è datata 8.5.1835. Una volta in Finlandia, riprese il normale viaggio di lavoro. Il 1.5.1835, nella parrocchia di Kianta, Lönnrot scrisse sul suo diario delle avventure avute in Carelia e del viaggio di ritorno fino a Kianta.
Il 22 aprile che era mercoledì lasciai la parrocchia di Rukavaara dov'ero stato ben accolto. Per quanto riguarda i canti, la mia presenza lì è stata inutile. Solamente l'ultimo giorno sono riuscito ad avere alcuni lamenti da una vecchia, ma non avevano gran valore. Ho cercato altre volte di annotare i lamenti ma non so perché non ha mai funzionato. Sembra siano molto antichi e contengano parole strane, incomprensibili. Quando chiedevo di cantarli, si dimenticavano metà parole e anche il nome del cantore e non ne veniva fuori nulla. Durante i matrimoni si piange la ragazza che lascia casa, nei banchetti funebri il defunto, ecc.
Da Rukavaara 13 virsta fino alla casa di Jekko a Tiiksi, da lì 20 a Kellovaara, poi 7 fino a Sirkkemi, 43 a Jyskyjärvi, 40 a Nurmilahti, 10 a Luusalmi, 30 a Uhtuva, 15 a Jyvälahti, 30 a Vuokkiniemi, 5 a Tsenaniemi, 25 a Kivijärvi, 6 a Viianki, 4 a Hyry, 10 a Pussila, 50 alla parrocchia di Kianta.
Sirkkemi era chiamato anche Sirkkakemi. Passammo una notte a casa di Jekko per poi percorrere 23 virsta fino a Kellovaara dove appresi diversi canti di una vecchia che era la sorella di Arhippa di Latvajärvi. La sera andai da Jyskyjärvi a Kemijoki. Ci dissero che il ghiaccio non era buono e per questo ci accompagnarono due uomini, il figlio della citata vecchia e lo zio di questo (djädo). La notte ci fermammo a riposare per un po' in una capanna nel bosco e poi ripartimmo e io dormii sulla slitta. Una volta fui svegliato all'improvviso dal suono di un bel canto. Nel secondo rifugio annotai i canti di Simana, il figlio della donna, per due ore e nel tardo pomeriggio arrivammo a Jyskyjärvi.
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